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Nuove formule lavorative: la settimana corta

Luisa Chiaverini
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Nuove formule lavorative: la settimana corta

Aprile 15 •
Lettura in 2 min

Marzo 2022, esattamente due anni dopo il lockdown che ha paralizzato il Paese, la multinazionale Mondelez International nella sua sede di Milano implementa la settimana lavorativa corta, formula usata in altri Paesi, ma nuova per noi. 

Il progetto ideato dall’azienda si chiama “Workplace of the Future” e consiste in un approccio olistico alla flessibilità in termini di luoghi e tempi di lavoro. 

Come racconta la società nel suo sito, tra le novità è “la possibilità di scegliere se distribuire le ore settimanali di lavoro su 4,5 giorni lavorativi, se lavorare dagli uffici di Milano o usufruire di due giorni di remote working a settimana (più due aggiuntivi al mese) e la facoltà di pianificare le ferie senza chiusure imposte dall’alto”.

Non si torna indietro 

Non è uno scherzo, è tutto vero. Lavorare solo 4 giorni a settimana non è più un miraggio

L’Italia è sempre stata dipinta come restia ai cambiamenti, molto legata a logiche tradizionali, e non a torto. All’inizio dell’emergenza sanitaria, infatti, molte aziende hanno fatto fatica ad avviare le pratica di remote working. E gli stessi lavoratori si son trovati disorientati nell’utilizzo di programmi nuovi che facilitassero il lavoro a distanza. 

Tuttavia, con il passare del tempo ci siamo abituati. I vantaggi del remote working, infatti, sono indiscutibili e tornare indietro sembra ormai impossibile

Il modello della settimana corta è testimonianza che gli italiani hanno modificato le loro abitudini. Non si accontentano più dei modelli tradizionali e sono alla ricerca di modalità lavorative che migliorino la qualità della vita. Sono disposti addirittura a licenziarsi per trovare un’azienda innovativa e flessibile

Le aziende che rimangono ancorate alla modalità full presenza sono considerate “non al passo con i tempi” e rischiano di perdere i collaboratori migliori. Gli imprenditori oggi dovrebbero capire che implementare una nuova gestione del lavoro significa creare un team soddisfatto e motivato

La settimana corta, infatti, comporta molteplici vantaggi

  • impatto sul benessere personale, grazie ad una migliore gestione del tempo
  • valorizzazione della diversità 
  • possibilità di attrarre una forza lavoro più ampia 
  • miglioramento della produttività 
  • riduzione dell’impatto sui trasporti

Oltre i confini italiani 

E nel resto del mondo qual è la situazione? 

Uno dei primi Paesi ad avviare la settimana corta è stato il Belgio. I dipendenti possono richiedere di lavorare 4 giorni a settimana per un periodo di sei mesi e, una volta terminata la prova, possono rimanere con la nuova modalità. Questo significa che è mantenuta la settimana di 38 ore, ma condensate in 4 giorni. Si lavora di più ma per meno giorni. 

Si tratta di un compromesso che sta riscuotendo successo, perché permette di organizzare il weekend con maggiore libertà avendo più tempo. 

Dedicarsi ai propri affetti e passioni è uno dei metodi migliori per ricaricare le energie ed iniziare una nuova settimana lavorativa più motivati e felici. I dipendenti felici apportano nuove idee all’azienda e contribuiscono con più entusiasmo alla crescita del business. 

Altri Paesi che hanno sperimentato la settimana corta sono: 

  • Scozia, dove l’orario è ridotto del 20% e non ci sono riduzioni di stipendio. 
  • Spagna, dove l’orario settimanale è di 32 ore totali ore senza tagliare i compensi. 
  • Islanda, che ha condotto vari studi per dimostrare che lo stress e il bornout sono diminuiti grazie alla settimana corta e c’è stato un miglioramento delle performance aziendali. 

Una nuova era è iniziata, le quattro mura dell’ufficio non sono più il luogo preferito dove lavorare: flessibilità e personalizzazione sono le parole di un futuro ormai già presente.

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