Remote working significa spostare la centralità dell’ufficio a qualcosa di più flessibile. Le aziende hanno la possibilità di poter assumere i migliori talenti da ogni parte del mondo, e soprattutto, è una modalità davvero vantaggiosa se guardiamo alla notevole riduzione dei costi e dei tempi.
Eppure, lavorare a distanza ha anche i suoi limiti. Per cui prima di accettare questo tipo di posizione, leggi fino in fondo questo articolo. Ecco cosa devi sapere sul Remote working.
Il Digital Divide: un fenomeno che riguarda anche l’Italia
Il Remote Work è il futuro del lavoro tra flessibilità e incertezza. Le persone che lavorano a distanza hanno la possibilità di lavorare da ovunque vogliano, purché vi sia un’ottima connessione internet e sia dotata di dispositivi in grado di supportare tools e programmi necessari a svolgere determinate mansioni.
Dare per scontato l’accesso agli strumenti tecnologici come a una connessione internet efficace è sbagliato, e ti spiego il motivo.
Il fenomeno del divario digitale è largamente diffuso e rappresenta un grosso limite. Questo può portare a una vera e propria esclusione da chi ne è colpito, oltre che a una disuguaglianza in termini sociali.
In Italia circa un terzo delle famiglie non dispone un pc. Uno svantaggio che si fa ancora più evidente se compariamo i centri urbani ai luoghi rurali, dove spesso la stessa connessione internet scarseggia.
Valutare questo aspetto è fondamentale. I dipendenti devono avere l’effettiva possibilità di lavorare in questa modalità.
La mancanza di accesso alle risorse dell’ufficio
Lavorare a distanza significa avere un’alternativa al tradizionale ufficio, ma questo può essere un’arma a doppio taglio.
Se vuoi lavorare da remoto dovrai iniziare fin da subito a organizzare il tempo e gli spazi. Per Lavorare ed essere felici è necessario creare un ambiente di lavoro confortevole.
Questo comporta il tenere in considerazione la necessità di far fronte a spese per strumenti quali: sedia da ufficio, monitor, scrivania e tutto ciò che può aiutare la qualità del tuo lavoro.
Ma non per tutti è così semplice ricavare uno spazio dedicato al lavoro all’interno delle 4 mura di casa. C’è chi vive in monolocali, o in appartamenti piccoli e troppo spesso capita che la cucina diventi anche il proprio ufficio.
Coworking come nuovo spazio di lavoro
Per chi ha questo tipo di problema può certamente optare a diverse altre opzioni, come ad esempio bar (tranquilli e con accesso al wifi) o spazi di coworking, sempre più in voga.
Ma questo presenta altre limitazioni ad esempio:
- costo
- spazi affollati e poca privacy per le call
- maggiori distrazioni per chi preferisce lavorare in spazi più silenziosi
Lavorare da remoto significa quindi riuscire ad organizzarsi fin da subito in questi aspetti, e non lasciarsi prendere dall’inerzia.
Avere la giusta attitudine
Insieme alle difficoltà tecniche, un aspetto importante da non sottovalutare è l’attitudine delle risorse. Non tutti sono predisposti a questo stile di vita, ed è giusto esserne consapevoli.
Lavorare da remoto significa sicuramente essere flessibili, autonomi e pienamente responsabili delle proprie attività. Ma significa anche essere pronti e predisposti alla proattività e alla propositività.
Cosa significa?
Il dipendente che lavora da remoto deve in qualche modo riuscire a far vedere le proprie capacità, sia agli altri collaboratori che dal proprio responsabile.
La capacità di lanciarsi e proporre nuove idee, ma anche dare il proprio feedback, è tra le skills fondamentali per entrare a far parte di una realtà di questo tipo e soprattutto un buon modo di presentarsi e farsi conoscere fin da subito dai colleghi, rimanere visibili e far valere le proprie abilità.
Sviluppare le competenze digitali con la giusta formazione
Dare per scontato che tutti abbiano capacità e attitudine per lavorare da remoto è un errore frequente! Eppure, sappiamo bene che non è così, per questo, se vuoi imparare a lavorare da remoto e acquisire le competenze digitali più richieste, ecco l’academy che fa per te.
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3 risposte a “Le limitazioni al lavoro in remoto”
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