La transizione digitale ha mostrato come alcune professioni lavorino meglio da remoto. Vediamo insieme perché e alcuni consigli utili
Il settore IT è probabilmente quello che ha giovato maggiormente della digitalizzazione, che ha coinvolto il nostro mondo. Molte aziende, infatti, si affidano sempre di più a sviluppatori e programmatori professionisti per implementare nuovi processi e ottimizzare i loro strumenti. Secondo lo studio “Jobs of The Future”, condotto dalla famosa agenzia di recruiting Hays, nel giro di pochi anni, ed entro il 2030, il mercato del lavoro vedrà un forte consolidamento delle professioni digitali come il developer, il programmatore, lo sviluppatore di software e di app per dispositivi mobili.
Queste professioni IT erano abituate a lavorare da remoto già da tanto, soprattutto all’estero. Negli ultimi anni hanno definitivamente abbracciato la nuova modalità anche sul suolo italiano. Per uno sviluppatore, infatti, i vantaggi del lavoro da remoto sono tanti e liberarsi dell’ufficio può essere un gran sollievo.
Lo sviluppatore non ha bisogno di un capo che gli dia continuamente dei compiti e che lo controlli, ma ama lavorare solo. Essendo un lavoro di massima concentrazione, lo sviluppatore ha bisogno di silenzio e di un ambiente che lo metta a proprio agio. Per questo motivo uno spazio familiare come la propria casa può essere un’ottima soluzione. Se invece si preferisce stare in compagnia, esistono degli spazi di coworking, dove incontrare persone ma mantenere comunque una certa autonomia.
Il valore dell’autonomia
La parola chiave in effetti è proprio questa: autonomia. Una volta assaggiata, è difficile tornare indietro. Lavorare da remoto permette allo sviluppatore una certa libertà e flessibilità. Quando parliamo di libertà e flessibilità ovviamente non facciamo riferimento alle scadenze di un progetto: queste sono da rispettare da qualsiasi parte del mondo si lavori.
Libertà e flessibilità di orari e spazi.
L’orario classico 9-17 non esiste più, come non esiste un luogo stabilito dove lavorare. Si è liberi, dunque, di lavorare dalle Canarie o dalla propria casa in Italia, prendersi due ore libere nel pomeriggio e recuperarle la sera. Questo è possibile perché si lavora per obiettivi e non per tempo.
Lo sviluppatore da remoto può essere un dipendente di un’azienda o un freelancer. Le due condizioni sono diverse perché implicano diversi contratti lavorativi, ma in entrambi i casi, lo sviluppatore può avere a che fare con progetti esteri, senza doversi trasferire. Importante è chiarire i processi e fornire strumenti che migliorino la comunicazione. Lo sviluppatore, infatti, deve captare le esigenze del team o del cliente, in modo da poter lavorare affinché siano soddisfatte le aspettative.
La necessità di competenze trasversali
Si comprende, allora, come oltre a tutte le competenze tecniche, siano necessarie delle competenze trasversali. Per essere un buon sviluppatore da remoto bisogna saper organizzare il proprio lavoro. Va da se che decisiva sia anche la capacità di gestione del tempo e quella di lavorare efficientemente sotto stress. Il remote working diminuisce lo stress causato dallo spostamento verso l’ufficio: la mattina, quindi, si guadagna tempo, si dorme di più e si è più rilassati durante la giornata. Tuttavia, ci si potrebbe trovare a lavorare contemporaneamente su più progetti ed è lì che gestire lo stress può davvero fare la differenza.
Una scelta strategica
Diventare sviluppatore o programmatore è oggi una scelta strategica, perché significa trovare con molta probabilità subito un’occupazione: è davvero il lavoro del futuro. Ma che percorso intraprendere? L’Università spesso non prepara adeguatamente ed è necessario affidarsi a dei Corsi di specializzazione o Master. AcademyQue ha sviluppato delle offerte formative per ogni profilo IT, ingaggiando i migliori docenti e manager. I Master IT sono pensati come dei veri “campi di concentramento”, dei Bootcamps, che preparano immediatamente lo studente al mondo del lavoro.
Prima Business School totalmente online, AcademyQue utilizza l’innovativa metodologia blended, ovvero veicola i contenuti su diversi media in modo da aiutare lo studente nella formazione. L’esperienza di un Master o un Corso da remoto permette di usufruire delle lezioni quando vuoi e da qualsiasi luogo, ma soprattutto acquisire quelle competenze digitali oggi sempre più richieste dalle aziende.