Lavorare da remoto porta spesso ad affrontare sfide e opportunità sempre più entusiasmanti, prima decisamente impensabili. Le possibilità che si sono aperte grazie al lavoro a distanza sono a dir poco allettanti: vivi dove vuoi, viaggia quando vuoi, lavori come vuoi. Insomma, a chi non piacerebbe?
Eppure, iniziare un nuovo impiego in questa modalità non è sempre semplice. In questo articolo ti spiego i motivi, e parleremo di come affrontare al meglio questo processo di onboarding.
Consigli utili per il tuo nuovo lavoro a distanza
Per iniziare nel migliore dei modi un nuovo lavoro totalmente da remoto, il primo passo è quello di accettare semplicemente i suoi pro e i suoi contro.
Così come è bello poter lavorare nel comfort di casa, senza le ore spese nel traffico e il rischio di arrivare in ritardo, dall’altra parte organizzare gli spazi, per cercare di separare al meglio gli ambienti lavorativi con quelli quotidiani può essere un vero incubo.
La pausa pranzo con i colleghi di lavoro? sono solo un ricordo. Dovrai fare i conti con i pasti in solitaria o i caffè nel completo silenzio.
Così come i confini tra vacanza e lavoro iniziano a farsi più sottili, anche quello tra relax e impiego hanno le gambe corte.
Superare questi ostacoli non è poi così difficile, la vita in fondo è fatta di compromessi.
Stai per cominciare un lavoro totalmente da remoto? Ecco come affrontare l’inizio.
Datti maggior tempo per inserirti nel Team e farti conoscere
Quando si lavora da remoto si può riscontrare maggior difficoltà di inserimento nel team. Questo purtroppo accade perché le interazioni sono più limitate, non vivendo più gli stessi spazi.
Prima di scoraggiarti, lascia che scorra il tempo per conoscere i ritmi di lavoro, le modalità e anche le varie personalità che ti circondano. Allo stesso tempo, dai modo ai tuoi collaboratori di conoscere le tue potenzialità e le tue capacità. Per iniziare a lavorare da remoto, è importante saper controllare reazioni impulsive e non perdere la pazienza.
Porsi degli obiettivi SMART
Imparerai ben presto che il lavoro da remoto è estremamente flessibile. Il classico orario di ufficio 9-17 è finito. Non si parla più di ore, ma piuttosto si lavora per task. Questo significa che la tua tabella di marcia sarà guidata da una to-do list ricca di attività da svolgere durante la giornata, ordinate in base a criteri quali priorità e scadenze.
Il lavoro da remoto è gestione del tempo e motivazione. È saper organizzare le proprie giornate ed essere responsabile delle proprie attività.
Ecco perché il mio consiglio è quello di imparare a porsi degli obiettivi SMART, ovvero:
Specific (specifici): hanno un focus ben preciso, è focalizzato e ben definito.
Measurable (misurabile): Per monitorare il raggiungimento del traguardo dovrai assicurarti che questo sia misurabile attraverso un valore specifico.
Achievable (raggiungibile): L’errore più comune è fissare degli obiettivi che vanno fuori la nostra portata. Cerca di rimanere con i piedi ancorati alla realtà e procedi un passo alla volta.
Relevant (rilevante): Perché vuoi raggiungere quell’obiettivo? Saper rispondere a questo obiettivo è davvero importante.
Time based (basato sul tempo): stabilisci delle Deadlines e cerca di rispettarle, ma sena causarti troppo stress.
Sperimenta e capisci la tua modalità di lavoro
Alcuni di noi non sono proprio fatti per lavorare nel completo silenzio della solitudine. Ad altri invece questa affermazione sembra davvero strana e si trovano nel fronte opposto.
Il segreto è capire in quale gruppo appartieni.
Lavorare da remoto, infatti, non significa lavorare per forza da casa. Chi lavora a distanza può sperimentare diversi spazi fuori dalle mura di casa tua, come i coworking, biblioteche o semplici caffetterie.
Ambienti che si possono durante la settimana, o se si riesce, all’interno della stessa giornata, a seconda delle task da svolgere.
Capire la soluzione più giusta per te sarà divertente, ricreare la propria comfort zone e scoprire o ripensare nuovi spazi di lavoro.
Famigliarizza con gli strumenti di comunicazione del team
Come abbiamo già detto previamente, lavorare con un team a distanza è diverso da un lavoro in presenza ed è per questo che il processo di onboarding può essere più lento rispetto a ciò a cui sei sempre stato abituato.
Un modo per accelerare questi tempi è cercare di famigliarizzare il prima possibile con gli strumenti di organizzazione e comunicazione utilizzati in azienda.
A volte il loro utilizzo è semplice e lineare, altre volte invece si trattano di software meno intuibili, e servirà decisamente più pratica e voglia di imparare.
Non scoraggiarti se qualcosa non funziona! Chiedere una mano al collega più esperto è normale, e aiuta a legare.
Se puoi, prova a informarti previamente su quali strumenti sono abitualmente utilizzati in azienda e inizia a prenderci la mano praticandolo fin da subito. Segui video tutorial presenti su internet e cerca di arrivare al primo giorno con una conoscenza basica del suo utilizzo.
Impara a chiedere
Infine, impara a chiedere sempre e senza timore. Quando si lavora in presenza è facile chiarire alcuni aspetti dell’azienda, i suoi valori e la sua mission. Una chiarezza dovuta a una maggiore interazione con gli altri, ma anche alla condivisione di spazi e di conversazioni più frequenti.
È importante ottenere delucidazioni su questi aspetti, perché ne va del mantenimento della cultura aziendale. Un tema davvero rilevante per il raggiungimento degli obiettivi comuni e quindi del tuo inserimento all’interno di un team.
Oltre a questo, chiedi feedback e lascia sempre spazio al confronto, impedendo di diventare un lavoratore auto referenziale. È un punto importante per la tua crescita professionale e personale in azienda.
Infine, chiedi aiuto. È normale a volte avere dei dubbi sul lavoro o avere eventuali problemi. Condividerli può essere davvero risolutivo perché la soluzione a volte è più facile di quanto si pensi.